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Spicchi di Realtà

 

 

Giorno per Giorno

 

Michelle stava lì, completamente nuda, il corpo morbido e sinuoso disteso sopra un soffice manto d’erba verde e rigogliosa.

Le mani intrecciate dietro la testa, il gambo di una margherita stretto tra le labbra, osservava il cielo con i suoi grandi occhi scuri, lievemente socchiusi per attenuare l’intensa luce prodotta dal sole caldo e luminoso e solo parzialmente filtrata dalle foglie dell’albero sotto il quale si trovava distesa. Una lieve brezza a tratti le scompigliava i capelli, in un turbine confuso che le solleticava la pelle del viso e del collo.

Stava assaporando il piacere di quel momento di pace, naturale conseguenza dei brevi ma intensi istanti d’amore condivisi insieme all’uomo sdraiato al suo fianco.

Michelle girò leggermente di lato la testa per osservare George. Lui aveva gli occhi chiusi ed un respiro regolare faceva salire e scendere ritmicamente il suo petto nudo. Ricordò con languore tutti i momenti in cui lei si era lasciata coccolare da lui, accostando il viso al suo torace per ascoltare la vita battere e pulsare là dentro con energia. La stessa energia riflessa negli occhi verdi dell’uomo.

Forse la felicità si trova nelle piccole dolcezze di ogni istante. Nel sorriso di una persona cara, nella piacevole compagnia di qualche amico. O in attimi come questo, considerò.

Nelle piccole gioie che, giorno per giorno, la vita è in grado di donarci.

Michelle tornò a guardare il cielo tra le foglie, ma la sua attenzione fu attratta dai salti irrequieti di un passerotto intento a passare da un ramo all’altro. Invidiò l’indipendenza del piccolo animale, privo di qualsiasi legame razionale, scevro da qualsivoglia consapevolezza e libero di cantare a squarciagola per il solo fatto di essere al mondo.

Già. Libertà.

Come può l’uomo essere totalmente libero se la coscienza di una vita non eterna lo imbriglia inesorabilmente ad un destino di morte?

Come si può godere dell’istante e vivere giorno per giorno sapendo che domani oppure tra un minuto scoccherà la nostra ora?

La consapevolezza come una lama tagliente posta a limitare i nostri voli, come un baratro di cui non si intravede il fondo adagiato lungo il nostro cammino ad attrarci e respingerci al tempo stesso.

Ecco, ecco qual è la dannazione dell’essere umano: la piena coscienza che tutto, presto o tardi, avrà una fine.

Perché niente è per sempre.

Nemmeno l’amore giurato eterno.

Perché il domani di ogni giorno è già un addio.

Come gli attimi d’amore appena consumati con George.

Il rombo del motore di un aereo, in totale opposizione alla pace di quel momento così tranquillo nella frescura offerta dalle piante del bosco, spezzò la catena dei pensieri di Michelle.

Cercò di tornare con la mente a quando era bambina, a quando anche solo l’idea della morte non l’aveva ancora accarezzata con mano fredda e implacabile. E ricordò del suo desiderio di crescere, di diventare grande per non dover più ubbidire a genitori noiosi e assolutamente crudeli, incapaci di comprendere i suoi desideri. Ricordò i pianti per i giocattoli mai avuti, ricordò le lacrime per i sogni infranti, aspettativa negata di un domani migliore.

Forse si può gioire per una piccola sorpresa inattesa, come lei quando era piccina davanti allo zucchero filato del Luna Park.

Ma non si può vivere il dolore intenso di un istante senza la certezza che poi passerà.

Perché è solo questo a tenerci in vita, quando il cuore sanguina ancora una volta.

Quando una volta ancora sembrava che quella sarebbe stata l’ultima.

E allora?, pensò Michelle. Non c’è dunque via di scampo?

No, non c’è, fu la risposta a se stessa. Perché quello che ci aiuta a tirare avanti nei momenti bui e tristi è anche lì a limitare l’esplosione della nostra gioia nei pochi istanti di felicità.

L’amore non è per sempre.

Sono solo istanti in cui apriamo il nostro cuore ad un altro cuore.

Sono i brevi voli di un passerotto sospeso nel vuoto mentre salta da un ramo all’altro.

Attimi di eternità racchiusa in aneliti da vivere e godere giorno per giorno.

Come stare distesi sotto un albero a guardare il cielo azzurro attraverso le foglie.

Michelle liberò la mente da tutti quei pensieri e allungò una mano verso George. Al suo tocco leggero lui si mosse un poco ed aprì i suoi occhi verdi, sorridendole.

Poi lei gli si fece più vicino e gli sfiorò le labbra con le proprie, in un bacio lieve che divenne a mano a mano sempre più appassionato.

Fino a raggiungere una nuova vetta di breve eternità.